due
per essere l’aria che separa il nostro abbraccio
e l’alito che dichiara il nostro amore
e la luce del mattino che ci sveglia
due
per diventare il sé unito alla propria dicotomia
e il freddo che si stringe al caldo
e l’ombra che giace sotto la luce
due
per incarnare il cielo che sovrasta la terra
e il fiume che s’unisce al mare
e la foglia che pone radici sul suo ramo
due
per mescolarci nel duplice
e farci contenere e farci escludere
e diventare inscindibili dal nostro noi
due
del ventiquattro e venticinque
e dei capotavola rivestiti di rubino
e dell’alterità delle feste e delle nascite
due
e non uno più uno
né tre meno uno
due che è altro da uno