#vitadibi

il paese 

il paese è dei bambini, che vi liberano i piedi e corrono senza meta e tregua alcune. è della stanchezza degli anziani, che posano i loro racconti antichi in cima alle panchine e lungo i bordi delle strade.

è dei giovani e dei loro primi amori, assaggiati lontano dal lume dei lampioni. è delle loro madri, che li sentono al sicuro, distanti dalla velocità dei pericoli cittadini.

è di chi si vuole libero, scalzo, senza orari, di chi parla a ragione e di chi resta muto di fronte alla magnitudine dei panorami, che si spalancano spavaldi e pieni di vita nascosta. è della natura selvatica, dei cani fuori casa, dei rintocchi dell’orologio, dei camini silenziosi nell’afa dell’estate, della sordità delle due, dei giardini sempre verdi, degli alberi di tiglio, del fragore delle fonti e del monte che tutti attende.

il paese è pure mio, che rivivo i miei antenati, intesso le mie radici, respiro giovinezza eterna. che guardo alle cose e alle persone con la gioia e la semplicità dell’infanzia, che fu anche mia.

 

è tutto un continuo affacciarmi alla finestra per riempirmi le tasche il più possibile  #abruzzomio

è tutto un continuo affacciarmi alla finestra per riempirmi le tasche il più possibile
#abruzzomio

“nasciamo, per così dire, provvisoriamente, da qualche parte; soltanto a poco a poco andiamo componendo in noi il luogo della nostra origine, per nascervi dopo, e ogni giorno più definitivamente.”

rainer maria rilke

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