racconti

storie dell’autostrada dei parchi

– senza punteggiatura

viaggio quasi sempre sola e silenziosa mentre la musica mi preme nelle orecchie ma quando lei e i suoi ricci neri sono con me in uno dei miei ritorni è proprio lei la musica dei nostri viaggi un po’ stanchi ché io non amo mai troppo parlare ma lei sì e lo fa con la maestria di chi ha vissuto miliardi di racconti tutti in fila e li sfila come i grani di un rosario mai uguale e quel giorno aveva la pelle ambrata dal sole e aveva festeggiato e ne era felice seppure fosse stanca sì ma raccontava quelle cose come se si fosse appena svegliata al mattino e stesse preparando il caffè con grande energia
viaggio quasi sempre da sola e sto sempre bene in quel silenzio in cui nessuno c’è né è assente eppure mi piace ascoltare le narrazioni sue e immaginare quelle tavole piene di odori e di famiglia e immaginare quel mare che vedeva dalla sua finestra e restare un po’ nelle preoccupazioni sue per poi andar via e guardarle da lontano e ripensare poi alla sua bocca ampia e al sorriso allargato di suo padre che ricordo bene sì e a quello timido di sua madre ché poi anche lei non c’è mica più

<<barbara: noun. beautiful lady. voluptuous. a mysterious, strange woman. adjective: perfection. beauty. strange. she’s defintely a barbara. i’ve never seen anything like her.>>

[ph. alessandro c.]

Standard
#vitadibi

radici

sono figlia di queste onde di terra umide e antiche
nelle mie orecchie vivono gli echi dei venti sulle colline verdi e i canti delle forti piogge estive
i miei occhi si disperdono per le sfumature di questi orizzonti impregnati di mistero
nella mia pelle si accendono tutte le sfumature delle spighe di grano e dei campi arati e mietuti
i miei nonni calpestano ancora queste erbe schive
le mie ave si aggirano vive dentro alle mura spesse e fresche
non temo il tremore di questi pavimenti di fameliche rugiade
questa è casa mia
°
sono una fiera selvatica
molto fiera delle proprie radici insozzate di sudore

[l’abruzzo – foto di ivo pandoli]

Standard